Il Cinema Don Bosco

Le sue creature.....
Il cinema Don Bosco

La costruzione del cinema oratorio avviene nell'arco di più anni.

Già abbiamo parlato delle iniziative messe a punto per raccogliere fondi, tra le quali abbiamo già ricordato commedie, befane, carità dei morti.

Ciò che veniva raccolto era utilizzato per lotterie alle quali i vasanellesi hanno sempre risposto con entusiasmo, così come risposero tutti all'invito che "ogni vasanellese dovesse concorrere almeno con il contributo di un sasso".

Chi poteva diede di più e qualcuno ricorda la meraviglia che accompagnò il contributo di una maestra elementare con 1000 lire, venti sassi !

Il cinema-oratorio sarà il chiodo fisso di don Mario.

Inizia con le prime proiezioni del cinema muto che lui stesso pazientemente spiegava; esse avvenivano in un'ala del primo piano del palazzo Ancellotti-Mariani.

Una delle prime pellicole, che di persona periodicamente andava a ritirare a Roma prendendo autobus e treno, fu "Un giraffone al giro d'Italia" in cui una giraffa per via del lungo collo arrivava prima ad ogni
tappa.

Successivamente per le proiezioni sonore venne utilizzata la "Cantinaccia", dove uno dei primi film fu "Enamorada" con Pedro Armendariz e Maria Felix.

Quindi, ancor prima che la struttura fosse agibile, il cinema all'aperto nell'Orto annesso a S. Salvatore dove circa a tre quarti verso il muretto nord era posizionato lo schermo e la cabina di proiezione era all'interno, in prossimità dell'attuale palco.

Il primo film ivi proiettato all'aperto è stato "Piccolo mondo antico", con Milly Vitale e Fosco Giacchetti.

Desta meraviglia che qualcuno ancora ricordi del film una frase che lo zio era solito rivolgere alla nipotina: "Ombretta sdegnosa del Mississipì, non far la ritrosa e baciami qui", ma pure che la pellicola si ruppe ben 13 volte.

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- Il Cinema/Oratorio in Costruzione -

Finalmente anche le istituzioni si muovono ed il 22 novembre 1951 viene in soccorso l'Università Agraria che concede al parroco don Mario la somma di £. 150.000 da destinare al cinema ricreatorio che si sta costruendo per la gioventù di Vasanello.

Ai lavori, cui contribuirono con la propria opera Gino Purchiaroni come muratore, Famiano Pieri, Pietrino ed Orazio Mariani, Ubaldo Fabiani, Giovanni Orlandi e tutti gli altri chierichetti del periodo, come inservienti per portare calce e sabbia.

A questa bisognava provvedere giornalmente nelle ore tarde pomeridiane, prelevandola presso il fiume nei pressi di Gallese Scalo, con il camioncino di Adelmo Perugini.

La ricompensa molto spesso consisteva in un finocchio, un "purtugallo" acquistati presso Clemente, dove don Mario passava poi per saldare il conto.

Il capomastro per la copertura del tetto fu un certo Salvatore di Orte, residente temporaneamente con la propria famiglia a piazza Padella, in quanto aveva l'appalto per il contemporaneo restauro del campanile di S. Salvatore.

Non appena agibile, il cinema fu subito utilizzato; le prime proiezioni avvennero addirittura con la platea ancora in terra battuta.

Va ricordato che in un primo momento un muretto trasversale divisorio a metà del locale separava una parte più alta da quella più bassa. Solo in un secondo momento, con la pavimentazione della parte bassa, fu sistemato in leggero declino verso il basso, così come si presenta attualmente.

I bagni poi furono predisposti in un secondo tempo sotto il palco con accesso da due porticine in basso e laterali al palco stesso.

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