Un Innovatore

Un innovatore

Non è facile selezionare qualche ricordo particolare della vita intensa di don Mario, interamente trascorsa e dedicata a Vasanello nella sua ultra-quarantennale attività pastorale svolta nel paese.

Succeduto nel ministero a tre preti anziani, le sue principali premure, da giovane sacerdote, erano rivolte proprio ai ragazzi e ai giovani fondando l'Azione Cattolica ed attivando una serie di innumerevoli iniziative.

Il suo carattere forte, unito ad un indomabile entusiasmo ed ottimismo, ad un infaticabile spirito di servizio, ad uno spiccato senso pratico non disgiunto da una notevole abilità manuale, gli consentiva di estrinsecare una attività vasta e incisiva nei settori più disparati.

La sua azione pastorale, oltre che nel luogo naturale come la chiesa, aveva la possibilità di manifestarsi opportunamente anche in altri posti per lui pieni di significato come la piazza, la strada, i giochi.

Era, in una parola, un innovatore e un collezionista di ogni primizia che potesse essere utile al suo multiforme ed eclettico operare: suoi, a Vasanello, il primo "mosquito" e il primo "cucciolo" (piccoli motori montati su bicicletta).

Da seminarista non trascurava occasione per dare sfogo alla sua esuberanza: sia quando mitigava la fatica sulle salite tra Orte e Vasanello facendosi trainare, in bicicletta, aggrappato alla scaletta posteriore del "postale" ed arrivava in paese tutto bianco di polvere, che quando alleviava la calura estiva al "Fosso Aliano" a fare la panzanella e a nuotà nel "cataone" (la cui acqua, più che fresca, era gelida); o quando, ancora, per qualche merenda tra amici in cantina, insieme ripulivamo i nidi delle torri del castello per far finire al forno i "figliotti" delle palombelle.

Prima di essere ordinato sacerdote, per il Natale 1943, allestì nella chiesa di S. Salvatore un moderno presepio artistico, ammirato e complimentato da tutti: il primo del genere a Vasanello.

Per le feste patronali del 1944, non essendoci in paese alcun maestro di musica a causa della guerra, organizzò "le prove" della banda musicale nel locale "la cantinaccia" per poter eseguire l'Inno di S. Lanno durante la processione ed altre marce (Primizia, Lerici, Mandella-Lario) per le vie del paese.

Più tardi, per offrire un aiuto ai ragazzi delle scuole, i quali non potevano essere assistiti dai genitori impegnati tutto il giorno nel lavoro dei campi, istituì nei locali del cinema "Don Bosco" il "doposcuola", impegnando le prime maestre "volontarie" a dare una mano per togliere i ragazzi dalla strada; come pure fu da lui ideata, voluta e realizzata, un'altra opera importantissima: la scuola materna "Gesù Salvatore", la "sua" scuola per i bambini del paese; pur non avendo mezzi finanziari, per reperire fondi "mise in croce" autorità civili e religiose, tormentando non solo i cittadini, ma anche compaesani negli Stati Uniti.

Anche là si fece voler bene e gli amici americani, per invogliarlo a tornare ancora, raccoglievano spesso "collette" per pagargli il biglietto del viaggio.

Questa memoria si è limitata a tracciare maggiormente alcuni degli aspetti esteriori tali da dare una idea soprattutto dell'uomo don Mario.

Claudio Brugnoletti

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