Una Ricorrenza, Un Ricordo o Una Memoria?

Una ricorrenza, un ricordo o una memoria?

Chi ha conosciuto e apprezzato Don Mario non può accontentarsi di un semplice e vago ricordo, pur buono in se'.

La memoria di una presenza umana che ha inciso profondamente nella vita delle persone è una cosa ben diversa dal ricordo, significa ripercorrere i suoi insegnamenti, significa difendere e mantenere cioò che lui ci ha lasciato, significa tramandare ad altri e far capire il valore della Fede da lui testimoniata.

Questo nostro piccolo contributo vuole semplicemente riviverlo con questo spirito.

Cominciamo dalla sua FEDE, una Fede sanguigna e paterna, ancorata alla Tradizione della Chiesa, quella Tradizione che permette alla Fede di incarnarsi concretamente e amorevolmente nella vita delle persone.

Purtroppo oggi molti credono che la fede sia una semplice questione personale, di "pensiero", di "opinione", di "valori" (intesi in senso lato), ormai si è quasi perso il vero significato di una fede vissuta.

L'intelligenza di quest'uomo, pur nei tanti impegni quotidiani e col peso di qualche anno in più, era così grande da saper riconoscere e sostenere quella "ventata" di novità portata nella Chiesa al sorgere del carisma dei movimenti ecclesiali.

Come non ricordare quella sua puntuale e amorevole attenzione verso chi, come noi, cercava, in maniera impacciata e infervorata, di testimoniare ad altri quella Fede conosciuta e incontrata in ambito ecclesiale; una attenzione che si è concretizzata anche con l'aiuto materiale nel contribuire, di tasca propria, al pagamento mensile di una sede dove potersi incontrare e lavorare per approfondire l'incontro con l'esperienza cristiana; una attenzione accompagnata da una fiducia e da un rispetto come solo un padre sa dare ai propri figli.

L'altro punto con cui vogliamo ricordarlo è sottolineare la sua SPERANZA, quella speranza incrollabile, testimoniata anche dal modo in cui ha vissuto e sofferto con il suo male, quel suo modo semplice che aveva di affidarsi sempre e comunque a Dio, origine della Speranza con la S maiuscola.

Cio' che ha però caratterizzato, a nostro avviso, la sua presenza, e per cui non occorre una particolare sensibilità o vicinanza ideale o fratellanza di fede, perché è sotto gli occhi di tutti, è la CARITA'.

Quella Carità testimoniata dalle sue due principali opere che ha realizzato per Vasanello: cioè la "Scuola Materna Gesù Salvatore" e il Cinema "Don Bosco".

Due opere che ci raccontano della sua profonda passione educativa, della sua vicinanza ai giovani, del suo desiderio di aiutarli a crescere in maniera sana, ma tutti noi abbiamo poi disatteso le sue aspettative non adoperandoci affinchè tali opere continuassero ad assolvere la funzione per la quale erano state create.

Tutte queste considerazioni non vogliono assolutamente santificare la figura di Don Mario, perché, oltretutto, noi siamo pienamente coscienti di come la Grazie del Signore passi attraverso la povertà di noi uomini, per cui, nonostante i nostri limiti, i nostri difetti, i nostri peccati più o meno grandi, Egli si degni di far passare attraverso di noi il suo amore per gli uomini affinché altri possano conoscerLo ed amarLo.

La più grande virtù del cristiano, secondo la nostra modesta opinione, non è la coerenza, peraltro umanamente impossibile, ma l'Obbedienza.

Infatti Dio ci chiede non tanto di essere coerenti, ma di obbedire, di seguire il Suo Disegno su di noi, un Disegno più grande di noi, e capace di un amore più grande di quanto noi possiamo lontanamente immaginare, e che per Don Mario ora è compiutamente realizzato.

Mauro D'Anna - Stefano Fabiani - Stefano Filesi e Luigi Pace

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