Le sue creature.....
La scuola materna
Gesù Salvatore
La situazione della scuola
materna negli anni '50 era veramente precaria.
Basti pensare che era localizzata in una porzione del secondo piano dell'attuale Palazzo
Comunale.
Dove attualmente è l'ufficio tecnico comunale funzionavano infatti anche tre aule della
scuola elementare.
Il resto del piano era a disposizione dell'asilo.
L'attuale aula consiliare era l'aula magna dove sedevano tutti i bambini e si svolgevano
le lezioni.
Vi veniva servita anche la tradizionale colazione che le suore offrivano in occasione
della Prima Comunione.
Un minuscolo bagno era ricavato esternamente, sul balcone che dava sul cortile interno, e
per accedervi
occorreva uscire all'aperto; nelle altre stanze era ricavata la cucina, una cappella e
quindi la camera per
le suore.
Già dal 27 marzo 1952, l'Università Agraria, vista la delibera del Comune di Vasanello,
visto il decreto del
Ministero per l'Economia Nazionale, che autorizzava la cessione di un'area (Mq. 750)
adiacente alla Chiesa
della Stella e facente parte dei prati della Beata Vergine per la costruzione di un asilo
infantile, quale legittima proprietaria dell'area, aderisce alla cessione.
- Anno 1953 - L'asilo è
in costruzione Don Mario è in piedi sulla destra -
Il 16 marzo 1953, ore
9 l'acqua santa benedice il primo blocchetto di tufo del nuovo asilo e sale a Dio la
preghiera
"Benedici
Onnipotente Iddio, quest'opera che sta per sorgere per tua volontà; in essa
vi abitino sempre i tuoi Santi Angeli, che la custodiscano, la proteggano, la
difendano" ed i lavori
continuano fino all'esaurimento dei primi fondi.
Nell'aprile 1954 altri contributi permettono di arrivare ai quattro metri d'altezza.
A fine anno del 1956 si getta l'asfalto sul terrazzo di copertura ed il 31 marzo 1958
viene approvato un
cantiere per le opere di finitura.
Finalmente dopo 5 anni, i lavori sono terminati ed il 23 novembre 1958 l'edificio è
inaugurato alla presenza
di molte autorità.
Dopo una solenne processione, con il Corpo Bandistico di Caprarola, alle ore 16.30, dopo
il taglio del nastro tricolore, la Statua del Bambin Gesù viene collocata nell'ingresso del nuovo Asilo.
S. E. il Vescovo Massimiliani così si rivolgeva ai presenti "... amate l'Asilo, date sempre la vostra
collaborazione alla sua vita ed attività... che i vostri figli odano solo voci d'Angeli e
voci di Dio: Dio
che parla con la voce della Suora, che sorride nel suo sorriso, che ama con il suo
cuore..."
In quell'occasione don Mario fece stampare un Numero Unico
da cui ricaviamo la lettera di ringraziamento indirizzata ai parrocchiani ed una poesia "Il nido" da lui
composta.
Lettera ai
parrocchiani
Miei cari parrocchiani,
dal profondo del cuore e con viva commozione, ringrazio il buon Dio, la Vergine
Immacolata, e i nostri
Santi Protettori, che una delle mie preoccupazioni sia giunta felicemente in porto.
In questi giorni di fervida attività, di preparativi, nel mio spirito si accavallano
ricordi, pensieri, preoccupazioni, spese, debiti, e tutto si unisce in un grande sentimento di riconoscenza.
Vorrei poter ringraziare ad uno ad uno tutti quelli che mi hanno aiutato e sostenuto; sono
tante e tante
persone, tanti e tanti Enti.
Il mio migliore ringraziamento sia l'augurio che il Signore, datore di ogni bene, le
ricolmi di grazie, di bontà,
di luce.
Come non ricordare il Papa
Santo, Pio XII, che primo volle dare il suo generoso contributo ?
E S. E. il ministro Giulio Andreotti, fin da quando era sottosegretario alla Presidenza
del Consiglio, mi aiutò
ad espletare le pratiche ed elargì forti somme.
Grazie di cuore anche all'On. Paolo Bonomi che tanto si adoperò per la realizzazione dei
miei disegni.
Un grande affetto mi lega fin dai giovani anni all'On. Attilio Iozzelli.
Di giorno e di notte, di mattina e di sera, l'ho importunato; ne ha avute di seccature, ma
come già ha
costatato, sono servite a qualche cosa.
Grazie di cuore, caro Attilio, per quello che hai fatto e soprattutto abbi pazienza; c'è
ancora molto da fare !
L'On. Erminio Pennacchini ha visto la necessità e, con cuore generoso, mi ha aiutato
quando ho bussato
alla sua porta.
Grazie a S. E. il dottor
Orlando Limone e a S. E. il dottor Ioannin.
Senza il loro aiuto chissà se oggi si poteva salutare questo nuovo asilo !
Grazie al Comm. Micara, Preside della provincia, al dottor Samaritano, al dottor Farina,
al dottor Mele, al
geom. Lazzari.
Come Mons. Vescovo nella sua lettera ha osservato, non dimentico certo il mio predecessore
Mons. Salvatore Mariani, che volle essere generoso verso l'asilo infantile; il ricordo, la
preghiera di centinaia di bimbi
lo raggiungano in Paradiso ove lo crediamo beato.
Vivo ringraziamento va all'Amministrazione Comunale, all'Ente Comunale di Assistenza, sì
munifico verso lo
Asilo, al Sor Giuseppe Chiodi, al Sor Giusto e a tutti quelli che in ogni necessità mi
furono vicini.
Che se alcuno nella confusione dei ricordi, avessi dimenticato, non se ne abbia a male.
Il Signore che tutto vede e tutto sa, lo ricompensi ad usura.
Miei cari parrocchiani, volete sapere quanto è stato speso ?
La bellezza di £ 10.311.200.
Già ho pagato £ 8.851.300 restano da pagare £ 1.460.000.
Come far ?
La Provvidenza che fino ad ora mi ha aiutato, credo continuerà ad essere benevola nei
miei riguardi.
Quello che io desidero è che l'Asilo diventi il centro di un risveglio per una vita
sempre più cristiana per il
benessere spirituale e materiale della nostra gente.
Il Signore, la Vergine, e i nostri Santi Patroni ci benedicano.
Il Vostro Parroco
"Il nido"
Di tra i rami di
quercia si annosa
già provata da mille tempeste
approntava con cura amorosa
il suo nido, quel caro uccellin!
Questo è il nido
che amori fecondi
germogliare faranno di vita
riempiendo di trilli giocondi
l'azzurrino infinito del ciel.
Or su un colle
vetusto per anni
dirimpetto ad antiche memorie
germogliò tra sudori ed affanni
nuovo nido pe' i bimbi di qui.
Le speranze
di un giorno migliore
esso accoglie tra candide mura
il Bambino Gesù Salvatore
le protegga, le vegli dal ciel.
E la Stella del
Mare, Maria,
guida certa fra tante tempeste
le conforti ed insegni la via
che sicura le porti al Signor.
Il 17 giugno 1976, dopo
un'omelia in Chiesa sulla mancata concessione da parte dell'amministrazione civica di alcuni contributi previsti e stanziati da leggi regionali in favore dell'Asilo,
venne duramente attaccato; scrisse, quindi, una accorata lettera aperta ai parrocchiani della quale riportiamo
solo un sunto.
In essa lamentava che, contro l'Asilo, operante da 113 anni sullo spirito delle parole di
Cristo "lasciate
che i fanciulli vengano a me" e tenuto sempre nella giusta considerazione,
emergessero delle ostilità
preconcette, frutto di una egemonia culturale che si faceva strada nella padronanza
assoluta ed unica
dell'insegnamento e dell'informazione, con una tendenza alla sottrazione dei bambini
all'influsso dei genitori e degli educatori cristiani.
Lamentava come già in alcune scuole non ci fosse più posto per la religione: il Natale
diventava la festa
della neve, la S. Pasqua la festa dei fiori e come manifesti ironici apparsi in alcuni
asili pubblici spiegassero "l'impossibilità per un uomo (Gesù) di abitare in una casina piccina
come il tabernacolo".
Denunciava, quindi, una certa tendenza pratica alla autosoppressione delle scuole materne
libere, dopo
che veniva negato loro ogni sussidio pubblico, e che alcune convenzioni stipulate erano
solo una fase
temporanea per la loro sostituzione poi con l'asilo comunale.
Concludeva dicendo "ed io Parroco devo tacere ? Devo lasciare che l'asilo
muoia o diventi una
scuola non cristiana ?..."
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