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Biografia Familiare

Don Mario nasce il 17 febbraio del 1921 a Vasanello, in piazza dell'Ortaccio n. 4, da Giovanni e Giacinta Scarelli, nella casa in cui originariamente al piano superiore abitava la famiglia dei nonni paterni, Lanno e Maria Candida Venturi, ed al piano inferiore quella dei nonni materni, Giosuè e Costanza Filesi.

Possiamo dire quindi che l'amore dei genitori sbocciò sotto uno stesso tetto.

Fu battezzato il 17 marzo dello stesso anno da don Romeo presso la chiesa di S. Maria, padrino e madrina Lanno Purchiaroni di Gregorio e Teresa Porri.

Ricevette il sacramento della Cresima il 15 agosto 1927 da S. E. Mons. Goffredo Zaccherini Vescovo Diocesano, padrino Fernando Porri fu Pietro.

Tre anni più tardi (il 25-6-1926) nasce il fratello Enzo ed il 26-9-1933 la sorella Maria Candida.

Fin dalla prima adolescenza erano evidenti i segni di quella che sarebbe stata la sua vocazione.

Quale primo nipote era circondato dall'affetto della zia Clelia che abitava nel caseggiato accanto e che amava ricordare come spesso sorprendesse il piccolo Mario intento a pregare su di un inginocchiatoio che teneva in casa propria.

I giochi d'infanzia preferiti consistevano nel costruire altarini ed organizzare presso l'ortaccio processioni con croci e stendardi improvvisati, mettendo già in riga tutti i coetanei che riusciva a coinvolgere nei riti improvvisati; forte poi era il desiderio di fare l'abatello che esercitava molto spesso presso la sua parrocchia di San Salvatore sotto la guida dell'allora parroco don Romeo Scarelli.

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- Don Mario Chierichetto con Enzo, Pietro e Gizio Purchiaroni -

Già nella famiglia paterna, negli anni che precedettero la Prima Guerra Mondiale, dopo una predicazione delle Missioni Popolari dei Passionisti, che avvenivano ogni 10 anni, la zia Maria volle a tutti costi indossare l'abito monacale, tanto che per vincere le resistenze una sera fuggirà da casa per raggiungere il convento delle suore passioniste in Vignanello.

Forse la data si può collocare intorno al 1913, considerato che una Missione, come risulta dalla data della croce in ferro apposta sulla facciata della Chiesa della Stella, ebbe luogo nel 1933.

Forse anche questa scelta di cui in famiglia si parlò abbastanza influì notevolmente sulla sua decisione successiva.

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- Don Mario giovane seminarista -

Non appena dodicenne entrò nel Seminario Diocesano di Orte, localizzato accanto alla chiesa di S. Francesco, (Vedi foto n. 3); a quei tempi il costo della retta era di 120 lire al mese.

Il seminario verrà chiuso nel 1936 forse proprio nell'anno in cui Don Mario termina la scuola media inferiore.

Con il coetaneo Renzo Fabiani di Teofilo e Creta Dolcissima, attualmente padre Ubaldo presso il Convento di S. Rocco in Farnese, partirono lo stesso giorno, quest'ultimo però verso il Collegio Francescano di San Bernardino.

Nonostante una serie di lutti, primo fra tutti la morte del padre nel 1935, del nonno Giosuè nello stesso anno e dello zio Eligio nel 1940, la famiglia con notevoli sforzi riuscì nel mantenimento degli studi presso il seminario.

I suoi timori di dover abbandonare gli studi per ragioni economiche furono ben presto fugati.

La casa era abbastanza grande e la mamma pensò bene di esercitare una piccola attività di pensione.

In questo periodo, infatti, soggiornarono presso quelle mura due maestre elementari Amelia Giunchedi e Valentina Valenti, la quale nelle ore pomeridiane dava anche lezioni di musica, e Luigi Passini (Luigetto) autista dell'autobus di linea Orte-Vasanello, che poi diventerà suo parente sposando Giannina, vedova dello zio Eligio.

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- Seminario di Civita Castellana: don Mario alle spalle e sulla destra del Vescovo -

Successivamente compie gli studi del ginnasio presso il Seminario Diocesano di Civita Castellana e quindi completa il liceo e la preparazione teologica presso il Seminario Pontificio Regionale della Madonna della Quercia in cui nell'8 luglio del 1945 diventa sacerdote.

La prima messa in Vasanello la celebra esattamente la domenica successiva, il 15 luglio, presso la Chiesa di S. Maria e per il paese fu una grande festa.

Verso le ore 11.00 una processione lo accompagnò all'altare, partendo da casa, seguendo via Roma addobbata durante la notte con parati e festoni di verdura e fiori.

In testa i crociatini, poi tutti i giovani dell'Azione Cattolica, con i propri vessilli e divisi nei vari gruppi guidati dall'allora presidente Pietrino Purchiaroni, quindi la banda musicale diretta dal maestro Mondino Filesi, il clero con Mons. Salvatore Mariani e la famiglia: mamma Giacinta, più orgogliosa che mai, Maria, Enzo e nonna Costanza; infine i parenti fino ai più lontani, gli amici al completo e la popolazione intera.

La cerimonia inizia con il seguente canto, intonato dal coro diretto da don Alverio Gandolfi, parroco di Gallese, coadiuvato da Genezia Flamini:

Benedetto chi dalle turbe
viene nel nome del Signore
egli è padre, egli è pastore
messaggero di bontà.

Al termine della cerimonia furono distribuiti ricordini a memoria dell'evento, mentre per il "bacio della mano" venne consegnata una pergamena, letta da Maria Pia Maracci, con le seguenti parole:

Caro don Mario,
sono una bambina di nove anni. E' stato dato a me il compito
di porgere in questo giorno solennissimo gli auguri di tutti noi
piccoli e quelli di tutto il paese, ringraziando Dio per questo
grande dono che ci ha concesso.
Vogliamo sperare che questo piccolo omaggio vi sia gradito, e
nella certezza che sarete sempre al nostro fianco, baciamo con
grande affetto la vostra mano, chiedendo per noi e per tutto il nostro
paese la vostra Santa Benedizione.

Tutti i paramenti necessari per la cerimonia, compreso un prezioso calice che successivamente il fratello Enzo donerà a don Luca Gottardi, arrivarono in regalo dalla zia Maria, suora passionista in Pittsburg (Stati Uniti). L'omelia di Mons. Mariani fu incentrata sul dono che la comunità cristiana di Vasanello stava ricevendo e sul particolare ringraziamento all'opera educatrice svolta dalla madre Giacinta su quel giovane, totalmente conformata ai valori cristiani.

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- Don Mario con la Madre, la Sorella ed alle spalle la Cugina Elena Scarelli -

Al termine della cerimonia un rinfresco a cui parteciparono parenti ed amici presso la sua casa, mentre nel pomeriggio venne organizzata una grande "accademia" in suo onore al cinema Progredire, messo per l'occasione a disposizione del cav. Mariani, suo zio in quanto cugino di primo grado del padre.

Un omaggio floreale era accompagnato dal seguente canto:

               Noi veniamo dai regni azzurri
               che dal sogno ebbero vita,
               noi rechiamo gioia infinita,
               dolci canti ardenti fior
               e con essi il nostro cuor
               che per voi si schiuderà
                
Rit.
Gradite questi fior dall'aurora sbocciati
                        son pieni di color dalle tinte abbaglianti.
                        Son gemme immacolate di freschi ruscel
                        son perle inargentate discese dal ciel.
                        Donate ai vostri amici la gioia e l'amor
                        il ciel giorni felici vi doni il Signor.

Dopo un piccolo intrattenimento musicale, una breve strofa, ma alquanto significativa, fu recitata da Retino Libriani:

                 "Ben detto sia
               Santino Margaria
               che ce l'ho tienga decchì
               a tienecce compagnia".

Era un invito all'allora Vescovo di Orte, S.E. Santino Margaria, a far si che don Mario esercitasse il ministero nel paese natio.

E così fu! Mons. Mariani lo mise subito all'opera ed il 30 agosto celebra il primo matrimonio fra Felice Marcucci e Pasqua Pieri.

I primi battezzati nell'ordine sono Dall'Omo Anna Teresa, Tabacchi Giancarlo, Tretta Bruno e Maracci Lucia.

In conseguenza di qualche piccolo attrito sorto e dietro il ventilato pericolo che don Mario venisse assegnato ad altra parrocchia, per caldeggiare la sua permanenza, ci fu anche una raccolta di firme alla quale la popolazione rispose unanime.

La sua disponibilità sarà così al servizio degli altri e poi per i suoi; innegabile il suo senso forte dell'ospitalità, la casa si aprirà per tutti i vasanellesi e molti saranno coloro che avranno il privilegio di sedere alla sua mensa.

Come lo stesso fratello ama ricordare, rarissime sono state le volte in cui si sono ritrovati da soli a mensa per poter parlare a quattr'occhi delle loro cose.

Il 23 ottobre del 1946 muore all'età i 66 anni don Romeo Scarelli e qui comincia la sua attività pastorale, infatti, nel gennaio dell'anno successivo viene nominato curato della parrocchia S. Salvatore, carica che conserverà fino alla morte.

Già agli inizi degli anni '50, ritiratosi a vita privata per ragioni di salute Mons. Salvatore Mariani, il nuovo Vescovo di Orte, Civita Castellana e Gallese lo ritenne idoneo ad accedere all'attività pastorale per le sue predisposizioni, attitudini e capacità.

Il 31 dicembre del 1957, muore Mons. Salvatore Mariani ed il Vescovo S.E. Roberto Massimiliani gli conferirà la carica di Economo Spirituale di S. Maria, che terrà fino alla morte.

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- Don Mario e Mons. Salvatore Mariani (Al Centro) -

Per riprendere poi una per una le più salienti attività pastorali concludiamo la sua biografia familiare.

Uno di pensieri più cari sarà quello della sorella che la malattia costringerà definitivamente sulla sedia  a rotelle verso la metà degli anni '50.

La mamma cominciava ad accusare il peso degli anni e per poter assistere la sorella nel 1963 entrò nella famiglia come collaboratrice Renata Ruco con il proprio figlio Alberto, originari di Lugnano in Teverina.

Si inseriranno a pieno titolo nella casa circondati dall'affetto di tutti i componenti ed i due raggruppamenti familiari si ricomporranno in un unico e solido nucleo.

Nel 1973 le condizioni di Maria cominciano ad aggravarsi, infatti nel luglio mentre si trovava a Brunico presso il fratello di Renata, capostazione sposato e residente con la propria famiglia lassù, è costretto a rientrare immediatamente ed il 17-3-1974 Maria muore alla giovane età di quarantuno anni.

Pochi anni più tardi, il 24 giugno 1978, dopo una crisi cardiaca, muore la madre Giacinta.

Nel 1986, la malattia di Renata, nonostante gli esiti positivi di un intervento, sarà per lui un brutto colpo non solo per il timore di restar solo, ma anche per l'affetto che ormai l'aveva legata alla sua famiglia.

Dio solo sa quanto un prete abbia bisogno di una famiglia alle spalle, reale od acquisita che sia, specialmente con l'incedere degli anni.

Forse questa immensa preoccupazione potrebbe aver inciso poi sulla sua malattia i cui sintomi in maniera improvvisa si manifesteranno nel marzo 1988.

Un primo intervento presso l'ospedale di Terni risolverà ben poco ed il 22 giugno dello stesso anno, dopo sofferenze sopportate nell'amore di Cristo, presso la clinica Columbus in Roma, la sua anima ritornerà presso Dio.

Ultimi matrimoni celebrati: quelli fra Magurno Mario e Pacello Domenica e fra Ricci Massimo e Meloni Laura; ultimi battezzati Fazioli Marco e Tranfa Vanessa.

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