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Santa Maria Assunta E' la cattedrale, eretta nel sec. XI, probabilmente sui resti di un tempio pagano, addossata all'antica cinta muraria del paese, misura metri 25 x 12 ed è alta 13. La Chiesa di Santa Maria
Assunta La facciata è preceduta da un portico asimmetrico, di epoca posteriore alla chiesa, che ne occupa poco più della metà ed è unito al campanile. E' costruito in peperino, i suoi architravi poggiano agli angoli sopra due pilastri e nel mezzo sopra due agilissime colonne. All'interno del portico sono custoditi numerosi reperti archeologici che avvalorano l'ipotesi che la chiesa sia sorta su un antico tempio romano. Oltre a steli, frammenti di transenne e di altro materiale ornamentale, durante il restauro del 1925 sono state trovate sotto la cripta della chiesa una pesantissima ara pagana in travertino decorata da una testa di ariete e festoni di fiori su cui si posano uccelli.
Anche l'abside (tricoro) decorato esternamente con costoloni e con archetti penduli sotto le tettoie delle celle laterali, con la sua struttura architettonica, avvalora la tesi della sovrapposizione a fabbricati precedenti. Il campanile, sicuramente, doveva essere un bastione angolare delle antiche mura. Fu sopraelevato in età romanica con due ordini di bifore poi chiuse, di cui si intravedono gli archi in laterizi. Incorpora uno strato di opus reticolatum in piccoli conci di pietra bianca e un frammento con una croce bizantina. Decorazioni in cotto a spina di pesce ne separano i piani. La porta della facciata è del secolo XV e in origine da quella parte non doveva esserci alcuna apertura per ragioni di sicurezza, essendo troppo vicino alle mura . Anche l'ingresso al portico è infatti verso l'interno del paese, e dalla stessa parte sulla navata sinistra era l'antica porta quadrata.
Nell'interno, il tempio è diviso in
tre navate da due ordinu di colonne cilindriche - due soltanto sono esagonali -
monoliti in peperino, sormontate da interessanti capitelli romanici sopra i
quali posano gli archi pure in peperino. I capitelli, di stile diverso l'uno
dall'altro, sono ornati con disegni geometrici con foglie di acanto, con animali
fantastici : l'austerità dello stile romanico tollerava che soltanto sui
capitelli si esercitasse il talento dello scultore. Sulle nude pareti di tufo
poggia il tetto a travatura scoperta. Le navate Due affreschi, all'interno delle absidi minori, sono del secolo XII e mostrano chiari influssi bizantini. il primo mostra il Redentore con i santi Pietro e Paolo che tiene in mano un libro con la scritta "Ego sum lux mundi", dell'affresco dell'altra cella sono sparite le figure laterali ed è restato un personaggio in atteggiamento ieratico con una lunga barba bianca. Tiene in mano la scritta "Beatus qui me servit". La didascalia allude chiaramente al Redentore, mentre la figura si riferisce meglio ad un santo monaco (sovrapposizione ?). Nell'abside centrale un bel tabernacolo cilindrico del XVI sec. poggia su di un cippo ricavato da un'ara romana. Al di sopra una tavola con l'Assunta di anonimo del '500. Nella cripta sono conservate reliquie di San Lanno, rinvenute nel 1628 e reincorporate nell'urna di vetro, opera del ceramista fiorentino Giocchino Mortula del XVIII sec. Vi si conserva anche il "mattone di San Lanno", frammenti di spessa terracotta che identificavano il corpo e l'epoca del martirio. A San Lanno e a Santa Lucia sono dedicati i due altari ai fianchi del portone principale, in due cappelle di chiaro stile barocco. Accanto l'ingresso della torre campanaria, in una celletta circolare, si trova il fonte battesimale di rilevante interesse artistico, risalente al XVI sec. - LANNUS XPI MARTYR HIC REQUIESCIT SUB E.P.S. DIOCLETIANO PASSUS - Il Mattone di San Lanno Forse appartiene al sec. XVI la cappella della navata sinistra, che era stata adibita a sacrestia ed è stata riaperta al culto e dedicata al sacro cuore di Gesù dopo il restauro del 1925; gli affreschi della cappella come quelli della cripta, sono opere del Prof. Ercole Aloisi. L'attuale sacrestia originariamente era la cappella interna di S. Lanno. San Salvatore e il Campanile Come tutte le chiese esistenti nell'antico perimetro di Vasanello ha la facciata rivolta ad oriente. E' costruita in tufo, misura circa metri 17 x 10 ed è alta 14. Chiesa di San
Salvatore La facciata che termina a timpano, è percorsa dal basso in alto da due sottili semicolonne sormontate da rudimentali capitelli fino al tetto , sotto il quale corre una teoria di archetti penduli. Anche le pareti laterali esterne hanno la medesima decorazione. Sulla facciata, in alto rispetto al piano stradale, si apre la porta sormontata da una lunetta a tutto sesto. In origine aveva un portico che fu abbattuto quando, nel secolo XIII, fu elevato il campanile; infatti durante il restauro del 1909 furono trovati murati nelle pareti interne del campanile alcuni capitelli delle colonne del portico, molto simili a quelli di Santa Maria. La chiesa ha tre navate divise da due file di quattro colonne cilindriche in peperino sormontate da capitelli ionici che sorreggono le arcate. Il presbiterio ha tre celle semicircolarie si eleva di alcuni gradini dal piano della chiesa. Nell'anno 1853 vi furono costruite volte a botte, chiuse le colenne entro pilastri in muratura, e aperte grandi finestre. La spinta delle volte produsse gravi lesioni all'edificio che nell'anno 1940 fu completamente restaurato e riportato alla sua struttura originaria. Nel 1951 la Sovrintendenza del Lazio ordinò lavori di consolidamento. Questa chiesa esisteva fin dal principio del Mille, come si rileva da un'epigrafe (già in un sarcofago all'esterno della chiesa ed ora murata nella prima navata a destra) che porta la data del 1038 in ricordo dell'arciprete Domenico che vi si fece seppellire.
L'abside ospita a destra una bella Madonna della Rondine con un Bambino e Santi; al centro un pregevole tabernacolo a pianta trapezoidale in marmo bianco del XVI sec. Il cippo su cui poggia l'altare è venuto alla luce durante il restauro del 1941. E' decorato solo su due lati: sul fronte con una croce latina, da cui nascono rami e foglie e un agnello alla base; sul fianco sinistro due animali in corsa tra elementi vegetali. Si può datare tra la seconda metà del VII sec. e gli inizi dell'VIII. Gli affreschi che decoravano la navata sinistra sono pressochè scomparsi a causa dell'umidità risalente dal terreno. Ben conservata è invece l'edicola della Madonna della febbre, il cui affresco, dipinto dal vasanellese Filippo Scarelli nel 1878, si inserisce in un tabernacolo al centro di un grande pannello di metri 4 x 3 diviso in sette quadri affrescati del XVI sec. (la cornice, in rilievo, è datata 1573). A fianco della porta secondaria una serie di affreschi della scuola tosco/umbra del XV sec. attribuiti a Domenico Velandi della scuola di Lorenzo da Viterbo. Il Campanile © Copyright Foto - Andrea Di Palermo (Mar. 2013) E' una torre quadrata alta circa 28 metri, divise in sei piani separati da vaghe cornici di laterizi. Sulle quattro facce del primo piano si aprono le bifore, mentre sopra agli altri si sovrappongono le trifore archeggiate a tutto sesto e divise da sottili colonne in peperino. Nella facciata destra della porta si notano tre busti scolpiti in altorilievo; si tratta certamente di materiale di spoglio d'epoca romana usato quale motivo decorativo. Questa torre sembra appartenere alla scuola dei Cosmati e ci ricorda i campanili di S. Maria in Cosmedi, di Santa Cecilia a Roma quelli di Bolsena, di Sutri, di Tarquinia. Lando Leoncini narra che per la costruzione siano state usate pietre della Via Amerina o Veia che attraversava il territorio di Vasanello. Suffragano questa tesi le tracce che i carri hanno lasciato sulle pietre e che sono ancora oggi visibili. Si dice che sotto il campanile, che più volte è citato come mausoleo, sia seppellito Elvio, l'ultimo re degli etruschi sconfitto dai romani presso il lago Vadimone, a pochi chilometri da Vasanello. Pietra della Via Amerina
Incastonata sul Lato Est del Campanile di San Salvatore Notizie Storico Religiose Chiese che Furono e Chiese che Sono Qualche secolo fa, a Vasanello, esistevano ben diciasette chiese. Di alcune non è rimasta traccia come: San Ceconato, Santa Bruna, San Cricco, Santa Rosa, di quest'ultima è rimasta a testimonianza una cella che serviva alla Santa per penitenza. Di altre sono rimaste testimonianze visibili come: San Rocco - Chiesa che sorgeva nel rione "Praticare", anticamente adibita per molto tempo come cimitero, di nessun interesse artistico. Trasformata poi in molino della farina, oggi è utilizzata dai proprietari come magazzino. Sant'Angelo - Sorgeva al centro del vecchio paese, risale al XIII secolo ed era il centro socio economico della vita paesana. Tra le sue mura, venivano registrati tutti gli atti di compravendita, di scambio e di donazione. Apparteneva all'Abbazia di S. Silvestro in Capite. Negli ultimi anni di attività, la chiesa era gestita da Don Tertulliano, era sede della "Compagnia della Buona Morte" e si riconosceva nella festa di San Michele (29 Settembre). Oggi è trasformata in magazzino. San Sebastiano - Era sicuramente la Chiesa più antica del paese, risaliva al XIII secolo e sorgeva allo estremo Nord in fondo all'antico borgo. Per accedervi era necessario salire 5/6 gradini, internamente era ornata da un affresco che rappresentava il martirio di S. Sebastiano. In una parete esterna, fu trovato un antico cippo di pietra bianca ai cui lati erano scolpiti una croce ed un candelabro. Questa chiesa era particolarmente frequentata dalle persone sofferenti di mal di ossa. Ogni anno, il 20 Gennaio (S. Sebastiano) vi si svolgeva una grande festa. Questa chiesa fù venduta e trasformata in abitazione. Madonna del Rifugio (S. Antonio) - Fu costruita tra il 1633 ed il 1640, con l'opera volontaria dei fedeli. Nei suoi pressi sorgeva il "Lazzaretto". Chiesa di nessun valore artistico. La tradizione vuole che l'immagine della Madonna, collocata sull'altare maggiore, fosse stata tolta da una edicola di un muro di un orto. Ancora oggi la chiesa è funzionale, anche se raramente vi viene celebrata la S. Messa. Il 17 Gennaio di ogni anno (S. Antonio Abate), vi si svolge una grande festa popolare.
La Chiesa della Madonna del
Rifugio
detta anche di Sant'Antonio Beata Vergine delle Grazie - Chiesa antichissima che si dice sia stata sede delle suore benedettine col titolo di Abbazia. Una decina di scalini tufacei conducono all'atrio ed attraverso una porta trecentesca, a destra della quale è dipinta in una nicchia l'immagine della Madonna col Bambino, si accede alla chiesa. Nell'interno, sulla parete dell'unico altare, è dipinta la icone della Vergine ed intorno sono rappresentati i misteri dell'Annunciazione e della nascita di Gesù. Vicino alla chiesa vi era un cimitero all'aperto, le cui tombe scavate orizzontalmente nel tufo si trovavano quasi alla superficie del terreno. Un tempo non molto lontano, vi si officiava il 25 Marzo ed il Lunedì di Pasqua ed in questa ultima occasione, si svolgeva la "Poggiata" di Pasquetta. Per anni la chiesa fu abbandonata, ultimamente è stata ristrutturata. Chiesa di grande valore artistico per pregevoli affreschi della scuola del Perugino.
Cappella di S. Lanno
Cappella di San Lanno
Eretta sul Luogo del Martirio
Chiesa di S. Giuseppe - Piccola chiesa campestre che sorge a circa 1 km. dal centro abitato lungo la strada provinciale che da Vasanello conduce a Vignanello. Fu fatta costruire da Giuseppe di Modio nel 1726 e dedicata a San Giuseppe di cui era particolarmente devoto. Nel 1850 Giuseppe di Modio, nipote, estinguendosi con lui la stirpe ed il nome, trasmise questa chiesetta alla Famiglia Mariani. Il 19 Marzo 1959 Mariano e Salvatore Mariani, cessando con loro la discendenza maschile, restaurarono la piccola chiesa e la donarono alla figlia e nipote Contessa Lia Bianchi Ninni. La felice posizione di questa chiesetta campestre offre allo sguardo un panorama che ha pochi confronti, da rilevare che non offre allo sguardo particolare artistico di rilievo. Chiesa di San Giuseppe Cella di S. Rosa - Chiesa rupestre situata poco distante da Palazzolo, risale probabilmente al X sec. Scavata nel tufo, era completata da una strutura di legno esterna, come si può dedurre dai fori nella roccia nei quali sicuramente erano sistemate le travature. Era ornata di affreschi di cui restano vaghe tracce. San Silvestro - Chiesa rupestre di particolare interesse per la volta a botte costruita con sassi squadrati nel tufo. Anche qui esistono vaghe tracce di affreschi. E' situata al centro della valle omonima in prossimità del Parco dei Fontanili. Chiesa della Madonna della Stella - Non ha grande valore storico, è stata costruita nel 1704, con la partecipazione di tutto il popolo. Sembra che, in quel periodo, ogni cittadino fosse tenuto a racimolare sassi ovunque, quando la raccolta raggiungeva un numero significativo di sassi, iniziava l'opera di muratura sino ad esaurimento di quanto raccolto. Quindi iniziava di nuovo la raccolta di sassi e successiva muratura, ciò andò avanti per una ventina di anni. All'interno della chiesa sul lato sinistro si trova l'altare dedicato a S. Emidio e di fronte quello dedicato a S. Rocco comprotettore di Vasanello. L'altare maggiore è rialzato di 2 gradini, ha la facciata ornata da bassorilievi ed ha addossate 4 colonne sulle quali troneggiano 2 statue, una raffigurante S. Barbara, l'altra non definibile. Ai lati dell'altare, vi sono due porticine, sovrastate da due busti, che conducono alla sacrestia. Sul lato destro della facciata, nel 1933, fu deposta una croce in ferro a ricordo delle Missioni. Il 29 Maggio 1950, sul culmine della facciata, a ricordo dell'Anno Santo venne posta una statua della Madonna, tutta in marmo, alta mt. 1,90. Per molti anni questa chiesa è stata aperta al culto, attualmente viene usata per mostre o iniziative varie.
Chiesa della Madonna della
Stella Lando Leoncini nella sua "fabrica ortana" dice che, il territorio di Bassanello era punteggiato da una fitta costellazione di chiese e cappelle, facenti parte della Diocesi di Orte - Bassanello e le enumera nel seguente ordine: - S. Maria di
Bassanello, Chiese Situate Fuori dal Paese - S. Valentino per
la Via di Orte. Per molte di queste chiese e cappelle è impossibile dire ove fossero state ubicate e quando furono innalzate. Resta solo il dedicatorio che il Leoncini ci ha tramandato con la sua opera. Cappella di S. Joanni Iuspadronato - Poco se ne sa di questa Cappella se non che, nel 1275, nel periodo di Gregorio X, vi si riscuotevano le decime essendo alle dipendenze della Diocesi di Orte. Chiesa di S. Martino - Non ha lasciato alcuna traccia, l'unico elemento che potrebbe permettere una localizzazione di questa Chiesa è la via tuttora esistente nel vecchio Borgo intitolata al Santo. Chiese di S. Valentino e S. Lucia - Non hanno lasciato traccia. Il Leoncini nella sua opera le cita ubicate lungo la strada che conduceva da Vasanello alla sua Diocesi, ossia Orte. Chiesa di S. Ambrogio - Il Leoncini la pone a Sud/Est del centro abitato di Vasanello, in località "Selvarella". La zona è ricca di casali, tutti di recente costruzione, per cui non si può ipotizzare neanche che qualcuno sia derivato dalla trasformazione della Chiesa. Anche le Chiese di S. Jaco, dei Santicelli e del Santo Popolo, non hanno lasciato nessuna traccia della loro esistenza.
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