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© Copyright Foto - Andrea Di Palermo (Ago. 2009) Vasanello sorge su un altopiano tufaceo, posto alla confluenza di due fossi; ha quindi una pianta triangolare ed è ai due lati circondato da profondi dirupi, mente il terzo lato si apre su una campagna pianeggiante. E qui, dove erano carenti le difese naturali, i nostri antichi concittadini avevano scavato un profondo vallo che congiunge i due burroni laterali, ed eretto alte e possenti mura. Lo Stretto e lo Steccato, ai due lati della piazza, sono ciò che resta di quel vallo. E' ancora ben visibile la parte delle mura ed i bastioni che lì si ergono, mentre la parte centrale delle mura, dove si apriva la porta principale del paese, è stata abbattuta nel 1870 per motivi di staticità e sicurezza; del resto le stesse pareti del castello e di S. Maria facevano parte del sistema difensivo. Altri mozziconi di antiche muraglie sono visibili lungo il perimetro del paese, nei luoghi dove l'attenuarsi della pendenza del burrone rendeva possibile un'attacco. Verso est era posta la porta secondaria del paese (un vicolo lì vicino si chiama via della Porticella) che permetteva alle donne di raggiungere la Fontana di Sotto. Questa era posta in uno spiazzo squadrato al di sotto del piano stradale ed era dotata di ampie vasche per il lavaggio della biancheria e dalle sue fontanelle le donne riempivano le brocche d'acqua per gli usi domestici. Dalla fontana si rifornivano d'acqua per le loro fornaci anche i cocciari, come testimonia Ovidio Orlandi (Chicchiolello), i più ricchi caricandoli su bestie da soma, mentre i più poveri affidavano l'ingrato e faticoso compito alle donne che venivano pagate con qualche pignatto o pentola. Si dice (i più anziani Vasanellesi lo hanno sentito dire dai loro nonni) che la sorgente che alimenta la fontana si trovi in una grotta sottorranea posta sotto il piazzale, accessibile attraverso un lungo cunicolo che fu bonificato verso la metà dell'800, ma poi definitivamente crollato ed ostruito. Del resto ora l'intera fontana è ricolma di rifiuti e terriccio per una opera di risanamento del fosso San Rocco mal concepita e mal portata a termine. La porta secondaria nel'40 fu smantellata e, a detta della popolazione, rimontata in via S. Antonio sull'accesso al prato di sopra. Le vecchie foto però parlano chiaro e tale arco con l'uscietto non ha proprio nulla a che fare. Fu distrutta ? Venduta ? Evidentemente i cattivi amministratori non sono una novità di oggi. Dalla piazza del castello le due vie principali del paese, via S. Maria e via Roma, che correndo parallele raggiungono i due lati della piazza della Libertà, da dove via Roma prosegue fino a raggiungere l'estremità nord di Vasanello, comunemente chiamato Arghetto (per il piccolo largo che si apre davanti a S. Sebastiano ? O Arghetto perchè qui c'erano le case degli ebrei ?). Piazza della Libertà è pavimentata con cubetti di travertino ed è decorata dai disegni geometrici del filetto. Dalle vie partono i vicoli, gli uni paralleli agli altri, che raggiungono le ripe. Sono tutti in leggera pendenza verso l'esterno e questa conformazione a schiena d'asino permetteva il rapido defluire delle acque piovane e dei liquami. Lungo gli speroni di roccia, sotto le ripe, si aprono molte grotte artificiali, antichi cimiteri e tombe i cui colombari testimoniano l'antichità del nostro centro. Altre grotte all'interno del paese sono state scavate fin dai tempi più remoti fino ad oggi per "seppellire" i nostri vini. E tale e tanto è stato il lavoro di generazioni di vasanellesi che ora sotto i nostri piedi si apre un'unica e immensa cantina i cui vani più profondi si trovano 30/40 metri sotto il livello stradale (alcuni affermano che Bassanello deriva da Baccanellum perchè qui si adorava Bacco, dio degli ubriaconi). Anche qui nelle nostre cantine una lunga serie di butti scavati nel tufo è pronta a testimoniarci i fasti di un passato opulento e felice, brutalmente troncato da una pestilenza. Moltissime sono le chiese nel nostro centro storico, (ne parliamo in un'altra pagina) di esse oggi sono adibite al culto solo S. Maria e S. Salvatore; degne di nota sono anche S. Angelo, S. Martino, S. Sebastiano e S. Valentino.
Tra i palazzi gentilizzi che sorgono in un breve spazio intorno a piazza della Libertà, sono notevoli Palazzo del Modio e Palazzo Mercuri Pozzaglia, begli esempi di architettura rinascimentale. Agli inizi del secolo erano molte le fornaci dentro le mura. Che oggi non sono più funzionanti, le ultime due erano quella di Ovidio e di Averio Orlandi. Oggi tutte trasformate in cantine o magazzini. Era frequente che il proprietario mettesse a disposizione la fornace di altri cocciari che ne erano sprovvisti. Sparse per i vicoli si trovano alcune edicole. Oggi ne restano quattro: la prima in via Corazza, sotto l'arco; la seconda in via Arco Gentili. Entrambe sono in coccio smaltato e risalgono al 400. La terza si trova in vicolo Cieco e la quarta in via Roma. Queste ultime due sono in coccio rosso. Tutte raffigurano la Madonna. Centro Storico - Particolare del Palazzo Comunale Piantina del Centro Storico
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