Novena PRIMO GIORNO Signore, riuniti accanto a Te, per prepararci con una novena di preghiere, alla solennità del tuo martire S. Lanno che hai voluto nostro Patrono e intercessore presso di Te, ci affidiamo fin da questo primo giorno all'assistenza particolarissima dello Spirito Santo perché sia lui a suscitare nei nostri cuori quei sentimenti di Adorazione, di Fede, di Preghiera che potranno efficacemente unirci a Te e metterci in ascolto di Te. Nella nostra povertà di creature non sapremmo neppure cosa domandare, ma Tu che conosci le immense necessità di ciascuno di noi, delle nostre famiglie, del nostro paese, disponici nell'intimo e fa che possiamo vedere, nella Tua luce, il disegno d'Amore che hai su di noi e aderendo ad esso con Fede sincera possiamo giungere a quel grado di santificazione che hai stabilito per noi. Fa che in qualunque avvenimento piccolo o grande, possiamo riconoscere e adorare la tua volontà di Padre nei nostri confronti e, compiendola con amore filiale, possiamo entrare in comunione con Te dal quale ci deriva ogni bene, ogni pace, ogni autentica felicità. A te, S. Lanno, che testimoniasti la tua Fede facendo dono della tua vita a Cristo, con piena fiducia affidiamo le intenzioni e i desideri del nostro cuore: purificali, dirigili, elevali tu perché siano degni della vocazione cristiana alla quale siamo stati chiamati insieme con te. Amen, SECONDO GIORNO «Nella via dei tuoi giudizi, Signore, noi speriamo in te: al tuo nome e al tuo ricordo si volge tutto il nostro desiderio». (Is. 26, 8). Trepidanti per l'oscurità che a volte sembra avvolgere la terra, turbati per il diffondersi dell'odio e della violenza che disseminano la nostra Italia di episodi criminali, inquieti nella prospettiva di una conflagrazione mondiale che potrebbe porre fine alla vita di interi popoli, a te, Signore, in quest'ora si volge fiducioso il nostro sguardo, certi che quanti sperano in te non saranno delusi. Ti sappiamo Padre pieno di bontà e di misericordia non solo per i tuoi figli migliori, ma anche per quelli traviati e degeneri che disonorano il loro carisma di Cristiani e tradiscono la fiducia che ancora e sempre Tu riponi nelle tue creature. Noi vogliamo supplicarti intensamente per loro perché un raggio della Tua luce divina li raggiunga e illumini i loro cuori, stravolti dalle tenebre del male, convertendoli a Te. Signore Gesù che ci hai comandato di essere noi stessi luce che risplenda di fronte agli uomini, fa che la nostra Fede cristiana coraggiosamente vissuta e coerentemente testimoniata nella vita, riaccenda nei cuori vivi bagliori di Speranza in un mondo migliore, capace ancora di perdono, di pace, di amore, capace soprattutto di confidare filialmente in Te che mai ci abbandonerai perché siamo tuoi e redenti da Te. E tu S. Lanno, incrollabile come fosti nella Speranza dei beni futuri promessici, tali da superare le attrattive profonde della giovinezza e della vita, guarda a noi qui riuniti nel tuo ricordo e conforta la nostra Fede cristiana con l'intima certezza del Paradiso da cui, accanto a Dio, vegli su noi e ci attendi. Amen. TERZO GIORNO Creati da Te, Signore e a Tua immagine, siamo fatti per amare perché Tu sei l'Amore eterno, increato, infinito che tutto sostieni e animi con forza soave e provvidenza onnipotente. Creature e cose sono state volute dal Tuo Amore e da! Tuo Amore sono conservate e portate a compimento: l'intero universo non fa che cantare le meraviglie di questo Tuo Amore nei secoli dei secoli. Tuttavia proprio perché ti sei donato con divina effusione e con libertà sovrana, ci hai lasciato altrettanto liberi di accettarti o di rifiutarti, di ricambiare il tuo Amore o di risponderti con la più totale indifferenza. Terribile libertà delle tue creature che possono voltarti le spalle, Signore, precipitandosi in un abisso di infelicità. Come stiamo male lontani da Te ! Quanto buio cala su noi se lasciamo la tua dolce mano di Padre, di Fratello, di Amico che vuoi guidarci lungo le vie della vita ! Abbiamo bisogno di Te, Signore, perché tutto riacquisti il suo vero posto attorno a noi: la gioia limpida e grande di amarci in Te, l'intelligente operosità con cui collaboriamo con Te al miglioramento dell'universo, la sacralità del dolore, il mistero della morte vista nella luce della tua Resurrezione. Con Te, protetti da Te, stretti a Te, tutto ridiventa armonia e bellezza, messaggio di vita, preludio di eternità. A te, S. Lanno, affidiamo oggi quanto di più profondo e di più grande è in noi: la nostra capacità di aprirci a Dio e di amarlo con tutta la forza della nostra anima. Rendici tu capaci di ridirglielo in tutte le circostanze della vita questo nostro amore per lui, Padre pieno di Bontà e di Amore. Suscita tra noi giovinezze capaci di amare appassionatamente Cristo, così come un giorno lo amasti tu, donaci ancora e sempre Ministri per l'altare che continuino tra noi la missione sacerdotale di Gesù. Amen. QUARTO GIORNO Vogliamo oggi, Signore, riascoltare con una disposizione tutta nuova l'invito supremo che rivolgesti a noi prima di offrire in sacrificio Te stesso per la salvezza del mondo: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni con gli altri, come io vi ho amato. Voi siete miei amici se fate ciò che vi comando» (Gv. 15,12). Tu conoscevi i limiti, l'angustia, l'egoismo del nostro cuore, eppure non hai dubitato di offrirci come modello del nostro amore reciproco Te stesso: «Come io vi ho amato». Si direbbe qualcosa che supera le nostre forze e in realtà è proprio così, ma anziché restarne sgomenti, ne siamo piuttosto profondamente consolati, perché comprendiamo che Tu stesso, più intimo a ciascuno di noi del più intimo amico, vuoi possedere il nostro cuore e, colmandolo del tuo Amore divino, vuoi metterci in grado di riversarlo sui nostri fratelli, per essere in comunione perfetta con loro e con Te. Senza di Te non potremmo far nulla, meno che mai vivere le esigenze del tuo Amore soprattutto quando occorre superare le istintive barriere dell'egoismo per venire incontro con cristiana disponibilità alle attese del prossimo. Ricordaci tu, S. Lanno, cosa significhi essere Cristiani nei momenti difficili dell'esistenza, quando perdonare costa, quando dimenticare un'offesa e ricambiare col bene impegna le nostre energie migliori, quando mettendo da parte il nostro tornaconto personale, il Signore ci domanda di fare della nostra esistenza un dono ininterrotto d'amore ai nostri fratelli. Dilata tu, S. Lanno, con la dolcezza del tuo amore per Cristo il nostro cuore e rendilo capace di un amore generoso e cristiano che non conosca limiti e misure, nel tempo e nell'eternità. Amen. QUINTO GIORNO «Che cosa è l'uomo, Signore, perché te ne ricordi e il figlio dell'uomo perché te ne curi ? Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato; gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi» (Sal. 8); ma tutto ciò ti è sembrato ancora poco e avvolgendoci di amore e di bontà fin dal primo istante della nostra esistenza, ci hai dotati di un'anima immortale e ci hai permesso di entrare in comunione con Te in un incontro personale e unico come figli amatìssimi col loro Padre. Padre nostro che sei nei cieli, noi vogliamo oggi ringraziarti profondamente per questo dono ineffabile della Preghiera, per questa tua stupenda disponibilità ad ascoltarci, ad accoglierci in qualunque momento noi vogliamo metterci in contatto con Te, Signore grande e Santo che riempi di Te l'universo eppure sei attento con Amore instancabile a ciascuno di noi. Tu sei sempre con noi e noi stiamo tanto poco con Te ! Basterebbe rientrare nell'intimo del nostro cuore e ti troveremmo lì ad attenderci per consolarci, per illuminarci, per santificarci. Eppure quanto poco ci ricordiamo che dal giorno del nostro Battesimo ciascuno di noi è divenuto il tempio vivente di Dio, la dimora cara all'Altissimo, il tabernacolo animato ove Tu, Signore, resti con noi per sempre, anche quando noi non ci curiamo di Te. E' qualcosa di tanto grande che saremmo tentati di ritenerlo un'illusione, ma Tu stesso ce l'hai rivelato. «Se qualcuno mi ama osserverà la mia parola, e il Padre mio lo amerà, e verremo a lui e faremo dimora presso di lui» (Gv. 14, 23). Noi oggi ai piedi del nostro Patrono vogliamo chiedere la grazia di riscoprire e di gustare queste stupende realtà della nostra vita cristiana, promettendo di elevare più spesso e con Fede maggiore il nostro cuore a Dio per ringraziarlo, per adorarlo, per supplicarlo di continuare ad esserci accanto. A te, S. Lanno, partecipe ormai dell'inno senza fine che si eleva in Cielo verso l'Altissimo, affidiamo la serietà e la sincerità di questo nostro impegno: aiutaci tu a riscoprire la grazia della Preghiera, falla germogliare nel nostro cuore come una fonte d'acqua viva zampillante fino all'eternità. Amen. SESTO GIORNO Oggi vogliamo ricordare insieme la promessa del Signore: «Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, là sono io, (Mt. 18, 20) perché «ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt. 28, 20). Tu, dunque, Signore, sei sempre tra noi ogni volta che ci riuniamo nel Tuo nome, soprattutto qui nella Casa del Padre dove è bello cantare insieme le meraviglie del Tuo Amore ed è dolce sentirci fratelli, tutti in cammino dietro a Te, che sei la Via, la Vita. La Parola Sacra che insieme ascoltiamo, il Pane di vita che insieme consumiamo, il Sangue di Cristo che tutti ci purifica dai nostri peccati nel Sacramento della Penitenza, fanno di noi «le pietre vive della Chiesa di Dio, il sacerdozio regale, la nazione santa chiamata ad annunciare le virtù di Colui che dalle tenebre ci ha chiamati alla meravigliosa sua luce» (1 Pt. 2, 9 ss.). Come saremmo lontani dal vero se ci lasciassimo prendere quasi da un senso di isolamento o di solitudine: un Cristiano non è mai solo, è sempre in comunione di vita col suo Dio e con i suoi fratelli in Cristo Gesù, una comunione che Cristo ha chiesto di far giungere fino all'unità. «Padre, che essi siano una cosa sola come noi siamo uno: io in loro e Tu in me, affinchè siano perfetti nell'unità, e il mondo riconosca che Tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me» (Gv. 17, 22). Così in questa luce di soprannaturale grandezza vogliamo vedere accanto a te, S. Lanno, la nostra appartenenza alla Chiesa di Dio, a quella Chiesa che tu impreziosisti col tuo sangue e che a sua volta ti venera nella schiera dei Martiri. Faccela amare tu come una Madre questa Chiesa immensamente amata da Cristo, facci servire con cristiana fierezza nelle sue file, soprattutto oggi che tanti suoi figli la abbandonano e la tradiscono, perché, custoditi dal suo Magistero santo e infallibile, possiamo superare le battaglie della vita ed essere introdotti da lei nella Gerusalemme celeste ove tu glorioso risiedi. Amen. SETTIMO GIORNO «E vidi un cielo nuovo e una terra nuova. Infatti il primo ciclo e la prima terra passarono, e il mare non è più. E vidi la città santa, Gerusalemme nuova, che scende dal cielo, da presso Dio, preparata come una sposa ornata per lo sposo. E udii una voce grande proveniente dal trono che diceva: «Ecco la dimora di Dio con gli uomini; e dimorerà con essi, ed essi saranno i suoi popoli, e Dio stesso sarà con essi, e tergerà ogni lacrima dai loro occhi, e la morte non sarà più, né lutto né grido né dolore saranno più; che le cose di prima passarono. E disse colui che sedeva sul trono: «Scrivi, perché queste sono parole degne di fede e veraci» (Ap. 21, 1 ss.). Così sia, Signore, ti diciamo oggi e te lo vogliamo ridire allorché il dolore bussa alla porta del nostro cuore e la nostra scarsa Fede ci impedisce di riconoscervi un passaggio del tuo amore nella nostra vita. Aiuta la nostra sgomenta incredulità perché assetati di felicità come siamo noi non ci abituiamo all'austera lezione del dolore, non ne comprendiamo il significato, non sappiamo quasi accettarla: soccorrici tu, Gesù di Nazareth, tu il Crocifisso del Calvario, l'Uomo dei dolori che conosce la sofferenza, l'Agnello innocente che ha preso su di sé i peccati del mondo. Folgora di una luce nuova l'ottusità della nostra mente e imprimivi a lettere di fuoco la sacralità del dolore che sofferto per Te e con Te diviene scuola di redenzione e d'amore. Insegnaci tu che se il dolore è entrato nel mondo allorché vi è entrato il peccato, solo la santità del dolore potrà ormai riequilibrare la forza devastatrice del peccato. Ripeti anche a noi quando l'ombra solenne della croce si proietta nella nostra vita, ripeti anche a noi sgomenti come ai due discepoli di Emmaus: «O stolti e tardi di cuore ! Non doveva forse il Cristo patire tali cose e così entrare nella sua gloria» ? (Le. 24, 25 ss). Allora dal nostro cuore intriso di dolore sgorgherà spontaneo il grido. «Resta con noi, Signore, poiché si fa sera e il giorno volge alla fine». Resta tra noi anche tu S. Lanno fratello nostro amatissimo, che tanto da vicino partecipasti al battesimo di sangue del nostro Maestro divino, resta tra noi nella pace celestiale del tuo sorriso a ridirci con voce d'eternità che non il dolore dobbiamo sfuggire, ma il peccato e poi prendici per mano e guidaci tu lungo tutto l'esilio fino ad approdare con te nella Patria celeste dove la nostra sete di felicità sarà saziata per sempre. Amen. OTTAVO GIORNO II nostro cuore s'eleva oggi spontaneamente a te, Madre nostra Santissima del Cielo, a te che sei titolare di questa antica chiesa ove riposano le spoglie mortali di S. Lanno. Tutto qui parla di te, i secoli hanno come impregnato le mura del tuo ricordo, dell'amore profondo con cui un giorno lontano i tuoi figli vollero elevarti questo sacro luogo di culto e di preghiera. Tutto parla della loro Fede nel mistero della tua Divina Maternità che dopo averci donato Cristo nella sua Santissima Umanità, doveva continuare a donare nei secoli l'umanità a Cristo. Di qui è salito a te ininterrotto il mormorio delle Ave, in un ripetersi di invocazioni fiduciose e filali che mai lasciasti senza risposta, o Madre di clemenza e di bontà, che non ti stanchi di guardarci e di assisterCi. Noi non sapremo mai quante volte le tue mani levate in alto in gesto di supplica hanno stornato l'ira divina dal capo dei tuoi figli così spesso ingrati e indifferenti, quante volte hai strappato a Satana le anime redente a caro prezzo dal tuo Figlio, o Madre d'amore e di misericordia. Prostrati ai tuoi piedi vogliamo oggi ridirti tutta la nostra tenerezza di figli, e fiduciosi come siamo nella tua supplice onnipotenza presso il Cuore di Dio, ti affidiamo l'immenso bisogno in cui versiamo in quest'ora difficile della storia. C'è tanto fango che vuole offuscare l'innocenza dei nostri giovani, c'è tanta divisione nelle famiglie, c'è tanta oscurità nelle nostre coscienze incapaci quasi di distinguere ormai tra il Bene e il Male. Salvaci tu, Madre amatissima, Madre dei peccatori. Te lo chiediamo per intercessione del tuo diletto S. Lanno che custodisci illibato nella corruzione dei costumi pagani e che consacrò a te la sua giovinezza ardente e generosa. Sia lui a presentarti oggi le nostre angosce e i nostri voti, lui ad ottenere per noi tutti dal Tuo cuore dolcissimo di Madre tutte le grazie necessarie alla nostra eterna salvezza. Amen. NONO GIORNO Quest'ultimo giorno della Novena ci trova riuniti qui sotto lo sguardo del Signore, nella dolce memoria del nostro S. Lanno di cui ci accingiamo a celebrare la solennità con cuore commosso ed esultante. Tu vivi in Dio, fratello
nostro carissimo, ma ricorda che un giorno conoscesti come noi la fatica della
Fede, l'attesa della Speranza, le ansie dell'Amore. La vita Ti apparve come a
noi dono prezioso di Dio, i tuoi occhi si posarono rapiti sugli stessi orizzonti
che noi contempliamo nel fulgore radioso dell'alba o negli infuocati tramonti
del sole, anche Tu sentisti la forza intatta della tua giovinezza protendersi
per gustare la bellezza profusa negli esseri e nelle cose attorno a Te, ma non
tardasti a capire che non in loro dovevi fermarti bensì salire più in alto, a
Colui che ne era l'Artefice sovrano. Creature e cose Ti ripetevano: Non siamo
noi il Tuo Dio ! E sapesti salire libero, lieto, assetato di vette e di vita, un
grande ideale Ti cantava nel cuore e Ti custodiva: fare amare il Cristo che a Te
s'era rivelato nella sua divina attrattiva. Salivi così senza soste e Ti
dilatavi nella gioia di amare, imparavi a cogliere nel tuo cuore una Presenza
che Ti fortificava e colmava, scoprivi nel Vangelo la risposta a quello cui
anelavi. Vivevi e gioivi di vivere, ma Colui che t'aveva conquistato era un Dio
crocifisso e nel contemplarlo Tu scopristi la Croce. Comprendesti che Cristo
continuava nel mondo il suo Mistero di Redenzione e di Morte e che anche Tu eri
chiamato a parteciparvi da vicino e la tua offerta si levò generosa e totale.
Cristo l'accolse con le sue mani trafitte e la presentò al Padre. Il tuo sangue,
come confuso col Sangue di Cristo, scese a irrorare la nostra terra che, per il
Tuo sacrificio, sarebbe divenuta cristiana.
MENU' PRINCIPALE
Parte Prima
|
Prefazione del Vescovo Marcello Rosina
|
S. Lanno ! Leggenda o Realtà ?
|
Fondamenti Storici |
Fabbrica Hortana |
Copyright ©
dall'Anno 2000 dei Rispettivi Autori e del Webmaster:
Andrea Di Palermo
|