Fondamenti Storici Se ci sono delle
"ragioni del cuore", per così dire, che ci rendono certi della presenza tra noi
di S. Lanno, è ben giusto chiederci su quali fondamenti storici riposi tale
convinzione.
Mattone di S. Lanno Riporteremo per esteso tale "vita" quale gli antichi documenti di Vasanello ci hanno religiosamente tramandata, cercando di commentarne brevemente il contenuto. In essa S. Lanno ci viene presentato quale Cavaliere non solo per la descrizione che vi si fa di un'antica pittura che ce lo mostra a cavallo con lo stendardo della Croce in mano, ma anche perché, secondo l'andamento di numerose Passio, si tenta di ricostruire il dialogo avvenuto tra il Martire e i suoi Persecutori. In esso lo stesso S. Lanno rivelerebbe la propria professione di Cavaliere di Cristo e la propria origine: l'Alemagna, cioè l'attuale Germania. Quale attendibilità rivestono tali particolari ? C'è da dire che il nome Lando è certamente di origine germanica e nella leggenda conservata dalla famiglia Landi in Piacenza è detto esplicitamente che il Martire nacque a Colonia, in Germania, e che fu martirizzato nell'anno 296 durante la sua permanenza alla corte dell'Imperatore Diocleziano. Tale documento che sembra indipendente dalle fonti storiche di Vasanello non solo ne confermerebbe l'origine germanica e la professione delle armi sotto l'imperatore Diocleziano, ma ne stabilirebbe la morte all'anno 296, precisamente l'anno in cui l'Imperatore cominciava la sua terribile epurazione dell'esercito, martirizzando tutti i cristiani che fossero stati trovati arruolati in esso. L'anno seguente, 297, un altro giovane Martire, S. Sebastiano, anche lui militante nelle file imperiali, avrebbe coronato col Martirio ìa sua fedeltà al Re dei re e al Signore dei signori. Tutto l'andamento del dialogo riportato nella vita del Leoncini è più improntato a facili supposizioni che a dati di fatto, ma certo il giovane Lanno dovette proclamare alta la sua Fede in Cristo e nella vita eterna se, e nessun dubbio rimane, fu per essa sottoposto dapprima alla lenta tortura del fuoco, tipica di quella particolare ed ultima persecuzione, e dopo qualche giorno al taglio della testa. E' per questo che le espressioni poste in bocca al giovane Martire di Cristo hanno un sapore di autenticità che fa bene alla nostra Fede e ci commuovono ancora, anche se non saranno risuonate letteralmente tali in quei giorni gloriosi per eroismo e per Fede. E' certo che i vari interrogatori non si svolsero direttamente alla presenza di Diocleziano, che non risiedeva nelle vicinanze di Vasanello ma a Nicomedia, bensì alla presenza di rappresentanti imperiali, ma ciò non toglie nulla al coraggio con cui quel giovanetto, lontano dalla patria, dovette sottrarsi alle lusinghe dei suoi persecutori e all'innato desiderio di vita, che doveva pulsare forte nel suo cuore ardente. In questa Passione del
Leoncini, come del resto anche altrove, si accenna al fatto che S. Lanno sarebbe
stato fratello di San Valentino, S. Ilario, S. Felicissima, ecc. E' evidente che
non si tratta di vincoli di sangue, semplicemente impossibili, ma di vincoli di
fede tanto più intensi quanto più confermati da tutti gloriosamente col
Martirio. Che S. Lanno abbia avvicinato o no questi Santi che morirono più o
meno contemporaneamente a lui e che riposano nella città di Viterbo, non può
essere stabilito ma è certo che dei vincoli strettissimi di martirio e di gloria
li legano tra loro e ce li fanno contemplare uniti nella beatitudine del cielo. L'ultimo notevole documento in nostro possesso, oltre al rapido accenno che di S. Lando fanno i Bollandisti e altri storici è quello della Fabrica Hortana che riporta alcuni antichi versi latini rinvenuti sempre a Vasanello e citati dallo stesso Leoncini. Non aggiungono nulla di notevole a quanto detto finora. Parleremo poi dell'altra grande "prova" storica dell'esistenza reale di S. Lanno: il ritrovamento del suo corpo e di una lapide mortuaria che ci assicura che i resti del giovanetto che ivi riposa sono veramente quelli del nostro S. Lanno. Del culto che da tempo immemorabile i Vasanellesi tributano a S. Lanno abbiamo già parlato e ancora ne parleremo. Ci sembra molto per non dover nutrire più il minimo dubbio e per poterci inginocchiare con semplice Fede presso i suoi resti mortali nel ringraziamento e nella supplica. Ringraziamento per il dono della sua vita qui tra noi, per noi ! Supplica perché la nostra Fede, incapace forse di raggiungere l'eroismo del Martirio, si conservi però intatta lungo il cammino della vita e ci conduca, tenuti per mano da lui, alla stessa visione beata di Dio di cui ormai egli gode.
Busto di S. Lanno
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Parte Prima
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Prefazione del Vescovo Marcello Rosina
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S. Lanno ! Leggenda o Realtà ?
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Fondamenti Storici |
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