Vasanello Storia e Monumenti
Libro Edito a Cura dell'Archeoclub di Vasanello (VT) nel 1976

Panoramica della Chiesa di San Salvatore

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Presentazione

Si inizia con questo opuscolo una serie di pubblicazioni riguardanti la storia, gli aspetti folkloristici, attuali e scomparsi, i principali monumenti, del nostro paese. Ci occuperemo inoltre di tutto ciò che è venuto o verrà alla luce durante gli scavi condotti nel nostro territorio.
Tutto questo non solo per il piacere di conoscere profondamente ciò che ci circonda, ma sopratutto per catalogare, studiare, valorizzare tutte quelle opere d'arte che noi trascuriamo perchè troppo abituati ad esse, ed evitare che vadano perse come è successo per tante altre fino ad oggi.
Poco potremo fare naturalmente senza l'aiuto di tutti i cittadini a cui ci appelliamo per avere informazioni, testimonianze e sostegno nell'opera di ricerca e ricostruzione del nostro patrimonio storico-artistico-archeologico.

I Soci dell'Archeoclub

Vasanello, 5 Maggio 1976

N. B. - l'Associazione Archeoclub di Vasanello Non Esiste Più

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Cenni Storici

l'origine di Vasanello si perde nella storia. Esisteva già all'epoca Etrusca-Falisca ed era all'ora localizzato dove attualmente è la parte più vecchia del paese. Interessantissimi sono anche i reperti archeologici trovati a Campo Morto a circa un chilometro dal paese e che sono ora custoditi al Museo Archeologico di Firenze.

Necropoli di Campo Morto

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Fiorente fu dunque sotto Roma, e con Roma decadde tanto che per tutto il periodo delle invasioni barbariche e bizantino non si ha alcuna notizia di Vasanello. Nel tardo medioevo, Liutprando, re dei Longobardi, donò al papa le Terre del Patrimonio di San Pietro: probabilmente Vasanello faceva parte di quello che fu il primo nucleo dello Stato Pontificio. Da questo istante si fanno più precise le notizie. Il Cartario di San Silvestro, che abraccia tre secoli (dal 1000 al 1300), è particolarmente ricco al riguardo. Questo Cartario è un semplice libro contabile, non ci da quindi precise notizie storiche, ma testimonia la vitalità del nostro paese già in quel lontano periodo.

Nel 1212 papa Innocenzo III ordina al Podestà di Orte di liberare Vasanello da alcuni usurpatori e di amministrarlo in nome della Santa Sede.

Nel 1278, Orso Orsini si impadronisce di Vasanello ma Martino IV lo costringe a restituirlo. Nel 1305 Vasanello stipula una convenzione di mutua difesa con Viterbo. Ciò sta ad indicare la larga autonomia di cui godeva allora il paese e la sua relativa indipendenza dalla Santa Sede.

Cosicché nel 1375 per rompere le ultime sudditanze da essa si ribella ai legati del Papa che allora aveva il seggio ad Avignone, ma viene presto risottomesso da Gregorio XI. Vasanello è così governato per circa un secolo da podestà di Orte e Soriano, poi viene affidato ai Colonna. Nel 1433 Eugenio IV investe del feudo di Vasanello il nobile Gentile Migliorati che lo passa agli Orsini. Nel 1500 muore nel sonno Orsino Orsini travolto dal crollo di un solaio del castello.

Nel 1504 è sepolta a Vasanello Geronima Farnese assassinata dal figlio Giovanni Battista Anguillara. Un anno dopo Nicola Della Rovere, in occasione delle nozze con Laura Orsini, riceve in dote dallo zio, il papa Giulio II, il castello di Vasanello.

Nicola muore nel 1534 e le terre di Vasanello passano al figlio Giulio, che non avendo figli lo passa alla sorella Elena, sposatasi a Stefano Colonna. I Colonna rimasero in possesso del Paese fino al 1700, passò poi ai Colonna-Barberini di Sciarra che ne restarono proprietari fino alla caduta dello Stato Pontificio. Il centro abitato si estende su una superficie triangolare, i cui lati sono ben determinati da profondi dirupi, nei quali scorrono due fossi, convergenti a nord, mentre il lato sud, una volta delimitato dalle mura cittadine abbattute nel 1883 e che univano il campanile della chiesa di Santa Maria al torrione del castello, è totalmente pianeggiante. Attualmente, moltissime abitazioni sono sorte ad ovest del paese, occupando un'area molto vasta rispetto alla popolazione.

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Monumenti

I monumenti principali sono:

La chiesa di Santa Maria, la chiesa di S. Salvatore e il suo campanile, l'antica chiesa della Madonna delle Grazie e il Castello Baronale.

Chiesa di Santa Maria

Essa è del X secolo, di puro stile romanico: è sorta su una basilica cristiana andata distrutta nel secolo IX in seguito ad un incendio la quale, a sua volta, era stata eretta su un tempietto pagano.

La chiesa è costituita da tre navate divise da due file di colonne monoliti in peperino di forma cilindrica di cui due esagonali, sormontate da capitelli romanici aventi raffigurazioni diverse.

Interno Chiesa di Santa Maria

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Le navate terminano con l'abside a tre celle semicircolari, decorate con pregevoli affreschi.

La cella centrale è sormontata da una finestra cruciforme.

Accanto all'ingresso della torre campanaria, posto in una celletta sempre circolare, si trova il fonte battesimale di rilevante interesse artistico, risalente aò XVI secolo.

Fonte Battesimale

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Davanti alla facciata, rivolta ad oriente, si distende il portico, alla cui sinistra si alza il campanile costruito su un primo piano di una torre che faceva parte delle mura di cinta del paese.

Esterno Chiesa di S. Maria

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Chiesa di S. Salvatore

Questa chiesa risale al secolo X e pure essa è di puro stile romanico.

Esterno Chiesa di S. Salvatore e Campanile

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E' costituita da tre navate divise da due file di quattro colonne di forma cilindrica e sormontate da capitelli ionici.

Interno Chiesa di S. Salvatore

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Il presbiterio si trova rialzato di sei gradini rispetto al piano della chiesa ed è formato da tre celle semicircolari, ove si trovano pregevoli affreschi del secolo XV, quasi tutti di soggetto francescano, attribuiti alla scuola di Antoniazzo Romano.

Affreschi

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Bello il ciborio marmoreo rinascimentale, di forma esagonale, recante ai lati due nicchie con le statue di S. Pietro e S. Paolo.

Tabernacolo

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In una parete della chiesa è murata una lapide marmorea recante la data del 1038. Essa è di notevole interesse storico in quanto è uno dei pochi documenti che dimostrano la legittimità del papato di Benedetto IX.

Il Campanile della Chiesa

E' stato costruito nel XII secolo davanti e distaccato dalla facciata della chiesa, è di notevole interesse artitettonico.

E' una torre quadrata alta 28 metri, costruita con pietre rettangolari di travertino molte delle quali appartenevano alla pavimentazione della via Amerina che passava in questo territorio ed oltrepassava il Tevere nei pressi di Orte sul ponte di Augusto.

La facciata è rivolta ad oriente. Nel piano terreno si apre una lunga porta, sopra la quale sono intagliate tre nicchie, un tempo decorate di pitture. Sulle quattro facce del primo piano si aprono le bifore, mentre su quelle dei piani sovrastanti si sovrappongono le trifore archeggiate a tutto sesto e divise da agili colonnine di peperino. Ogni piano è diviso da cornici di laterizi.

La tradizione vuole che il campanile sorga sulla tomba di Elio, ultimo Re degli Etruschi, che si rifuggiò a Palazzolo, l'antico « Castrum Amerinum », dove morì dopo la sconfitta del lago Vadimone.

Assai oscura è anche la collocazione di questo lago, chi lo vede ad Orte chi lo vede a Bassano in Teverina alcuni pensano che si trovasse a Vasanello nel luogo chiamato ora « Poio i lago » e sia stato prosciugato dai romani con dei cunicoli. Da questi (cuniculum) deriverebbe il nome della zona attigua al lago: « Conicchio ».

Castello Baronale

E' un massiccio edificio rettangolare, a due piani, munito agli angoli di quattro torri. La sommità delle mura perimetrali e delle torri è coronata da merli.

Esterno Castello

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La sua evoluzione ha richiesto un lunghissimo spazio di tempo. Dell'epoca Etrusco-Romana è il bastione che correva lungo le mura. Tra il 1278 ed il 1282 fu fatto costruire da Orso Orsini il primo piano, mentre il secondo fu costruito nei primi anni del 1500. Nel castello, dal lato dove era l'ingresso principale preceduto da un ponte levatoio è un bel cortile con pozzo, scalinata di tipo viterbese a profferio che manda al piano superiore e sotto la quale per un elegante portico si accede alla sala d'onore con elegante camino.

Il Pozzo

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Scalinata Viterbese

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Il periodo aureo del castello ha inizio nella seconda metà del secolo XV con Orsino Orsini che aveva sposato Giulia Farnese, detta " la Bella " che vi tenne ospite Lucrezia Borgia. Dagli Orsini passò alla famiglia Della Rovere, ai Colonna, dai Colonna ai Barberini di Sciarra e quindi, nella seconda metà dell'ottocento, alla Banca d'Italia che nel 1907 lo cedette ai Marchesi Misciattelli che provvidero al suo restauro.

Chiesa della Madonna delle Grazie

E' situata sulla provinciale per Orte, quasi all'ingresso del paese, fu costruita nel XIV secolo.

Esterno Chiesa

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Particolarmente interessante sono i pregevoli affreschi della scuola del Perugino. La chiesa ha una porta trecentesca a destra della quale è dipinta in una nicchia l'immagine della Madonna col Bambino, attribuita al Pastura.

Madonna del Pastura

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Nell'interno, sulla parete l'unico altare, è dipinta una icone della Vergine e intorno ed in alto sono rappresentati i misteri dell'Annunciazione e della nascita del Redentore.

Altare e Pitture Interne

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Il titolo di Abbazia fa pensare alla dipendenza di questa chiesa a qualche monastero benedettino. La chiesa era fino a qualche anno fa adibita a antiquarium (ora non più), allestito dalla sezione dell'Archeoclub d'Italia, a Vasanello.

Feste e Folklore

Festaioli per vocazione, i vasanellesi non si lasciano sfuggire nessuna occasione per dimenticare con una giornata di allegria il duro lavoro nei campi e nei cantieri. Questo buon umore nasce spontaneo e non ha mai avuto bisogno per manifestarsi di apparati esterni, per cui a Vasanello non abbiamo appariscenti manifestazioni folkloristiche, ma tante piccole cose che rivelano la nostra mentalità semplice e compagnona. Purtroppo oggi anche queste piccole cose sono quasi tutte scomparse. Ultimo baluardo della genuinità paesana è la festa di S. Antonio, protettore degli animali, in cui sopravvivono giochi e, fino a pochi anni fa c'era la tradizione di comprare un piccolo maiale che veniva poi lasciato libero nel paese e da tutti nutrito. Giunto il giorno della festa veniva venduto e con il ricavato si organizzavano giochi popolari, ancora eseguiti. Tali giochi sono: l'albero della cuccagna, la corsa degli asini montati a pelo, la gara delle pignatte e altri. Ad essi partecipava direttamente tutta la popolazione, contrariamente a quello che avviene oggi. La benedizione degli animali oggi è stata sostituita dalla benedizione delle auto e delle macchine agricole. Un'altra tradizione caratteristica del paese, anche essa scomparsa, è il Bando del Purgatorio, che si svolgeva per Carnevale. Venivano raccolti fra la popolazione vari oggetti venduti poi all'asta pubblica. Il ricavato serviva a celebrare messe in suffragio delle anime sante del Purgatorio. Una tradizione sovravissuta fino ad oggi è la « Befana ». La sera precedente la festa dell'Epifania, i ragazzi vestiti da « befane » girano casa per casa cantando canzoni natalizie locali e ricevendo doni.

La festa più importante è quella che si celebra ogni anno nei giorni 5, 6 e 7 maggio in onore del patrono S. Lando, martirizzato sotto l'imperatore Diocleziano, i cui resti furono rinvenuti il 30 marzo 1628 in un sepolcro posto nelle mura cittadine. Nel 1926 i resti sono stati definitivamente collocati in una cripta situata al di sotto del presbiterio della chiesa di Santa Maria. La festa viene celebrata con maggiore solennità ogni dieci anni. In questa occasione viene portata in processione per le vie del paese l'artistica urna, costruita nel 1735, che racchiude l'Immagine in cera eseguita nel 1827, recante internamente i resti mortali del Martire.

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